L’Anello del Cansiglio è una semplice escursione che si addentra nella faggeta del Bosco del Cansiglio, il luogo perfetto per una tranquilla passeggiata di fine autunno con il cane. Ci troviamo su di un vasto altopiano a 1000 metri di altitudine che si trova nelle Prealpi Bellunesi a cavallo di due regioni: il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia.
Tutta l’area è attraversata da diversi sentieri peccato che la segnaletica sia alquanto scarsa o addirittura inesistente! Diciamo che le probabilità di perdervi sono parecchie ma per fortuna è anche facile ritrovarsi. Potrebbe essere che vi troviate a percorre un sentiero che non è proprio quello che volevate fare, ma comunque riuscirete a tornare al punto di partenza senza grossi problemi! Vi dico tutto ciò perché proprio questa è stata la difficoltà che abbiamo incontrato anche noi percorrendo il famoso Anello del Cansiglio… e per fortuna che è famoso 😅!
Contenuti del post:
Dati tecnici
- difficoltà: facile
- punto di partenza: Ristorante Capanna Genziana in località Tambre
- punto di arrivo: Ristorante Capanna Genziana in località Tambre
- GIRO AD ANELLO
- lunghezza: 5,5 km
- tempo di percorrenza: 2h
- quota: dai 970 ai 1042 mt. s.l.m.
- dislivello: quasi in piano
Anello del Cansiglio escursione nella faggeta con il cane
L’Anello del Cansiglio è il sentiero più famoso dell’intera area dell’Altopiano del Cansiglio. Non è un luogo particolarmente affollato e frequentato quindi può essere una meta ideale anche nei fine settimana. Se, come noi, venite a inizio dicembre tenete presente che le temperature sono abbastanza rigide e quindi vi consiglio di cominciare l’escursione nelle ore più calde della giornata.
Noi siamo partiti nei pressi del Ristorante Capanna Genziana, dove abbiamo parcheggiato gratuitamente l’auto. Da qui abbiamo seguito le indicazioni per il collegamento all’Anello del Cansiglio (uno dei pochi cartelli che troverete lungo il tragitto 😅).
Il sentiero è molto piacevole da percorrere, è pianeggiante e costeggia un ampio pascolo con delle vedute spettacolari sulle vette innevate. Qualche centinaio di metri e arriviamo all’inizio della faggeta, qui la temperatura si abbassa notevolmente e non è raro trovare alcuni punti in cui il terreno è ghiacciato.
Cominciamo a camminare nel bosco e dopo neanche 100 metri arriviamo al Bus de la Lum che con i suoi 180 metri di profondità è una delle cavità carsiche più profonde d’Europa. La sua principale caratteristica è quella di essere un unico pozzo che si apre a strapiombo senza deviazioni o diramazioni significative.
La leggenda dei popoli Cimbri racconta che in questo luogo vivevano dalle streghe. Esse, quando uscivano alla ricerca di cibo o per lavare i panni al vicino lago di Santa Croce, se incontravano dei bambini soli nel bosco li catturavano, li portavano in questo inghiottitoio e poi li mangiavano. Si raccontava che quando si riunivano, accendevano un fuoco e per questo gli antichi abitanti hanno dato il nome “Bus de la Lum” alla voragine.
La realtà, invece, dice che un tempo, soprattutto in estate, da questo inghiottitoio uscivano delle fiammelle: erano i gas generati dalla putrefazione delle carogne delle bestie ammalate che venivano gettate qui. Ecco spiegati i “fuochi fatui” e la conseguente leggenda del fuoco delle streghe. Durante la Seconda Guerra Mondiale questo luogo è stato usato anche come foiba.
Da qui seguiamo quello che dovrebbe essere il sentiero “Anello del Cansiglio” e ci addentriamo sempre di più nel bosco di conifere, composto principalmente da faggi e da abeti rossi, che è ammantato da una leggera foschia. Il sottobosco è bagnato e in alcuni punti le foglie che lo ricoprono sono ghiacciate. L’aria profuma di muschio bagnato, quello che ricopre dei grossi massi rocciosi, ed in alcuni punti il bosco è talmente fitto che la luce del sole penetra a fatica. L’atmosfera è magica, sembra di essere in un bosco incantato… adesso capisco il motivo delle leggende legate a questo luogo!
Ma diamo qualche informazione geologica sul territorio! Milioni di anni fa tutta quest’area era ricoperta da un mare profondo che si estendeva fino al bellunese e alla laguna friulana. Nel corso di milioni di anni sul fondo di questo mare si sono progressivamente accumulati i resti fossili di coralli, madrepore, molluschi e altri esseri viventi che hanno generato le rocce grigiastre oggi ricoperte di muschio, attorniate da cespugli e sottoposte agli agenti atmosferici che continuano a modellarle.
Finalmente troviamo un paletto che indica la direzione da seguire per l’Anello del Cansiglio e capiamo di essere sulla giusta strada! Il sentiero a questo punto esce dal bosco e proseguiamo la nostra passeggiata costeggiando un grande pascolo e alcuni laghetti dalla superficie quasi completamente ghiacciata. Peccato per le reti metalliche elettrificate che delimitano il pascolo che, anche se non sono pericolose per i cani, tanto bene non fanno! Scott poverino l’ha scoperto a sue spese! Una volta provata poi ci stanno ben alla larga da soli ma se non la provano è meglio!
Ad un certo punto non abbiamo più trovato la segnaletica e quindi siamo andati ad intuito e a senso dell’orientamento! Per fortuna la passeggiata ed il terreno dell’Altopiano del Cansiglio sono molto agevoli e poco difficoltosi quindi, anche se non si percorre esattamente il sentiero che ci si era prefissati l’esperienza, anche in inverno, è piacevole.
Per circa 1 chilometro il sentiero rientra nella faggeta e, in alcuni punti, sono ancora visibili gli alberi abbattuti dalla terribile Tempesta Vaia, l’uragano che si è verificato in Trentino e in Veneto tra il 26 ed il 30 ottobre 2018. Alcuni tratti di sentiero sono parzialmente interrotti e bisogna scavalcare alcuni tronchi presenti sul sentiero, ma nulla di complicato.
Torniamo al parcheggio che è quasi l’ora del tramonto, dopo 2 ore circa di camminata. Possiamo ammirare le vette innevate delle montagne che pian piano s’infiammano alla calda luce del tramonto, una visione spettacolare alla fine di questa semplice escursione lungo l’Anello del Cansiglio con il cane!
Consigli per affrontare l’Anello del Cansiglio escursione nella faggeta
- indossate calzature da trekking, scarpe o scarponcini, meglio se in Goretex e con la suola contagrip, io ad esempio mi trovo benissimo con quelli del marchio Salomon;
- fate attenzione a dove mettete i piedi perché il sentiero in autunno/inverno in alcuni punti è scivoloso e ghiacciato;
- vestitevi a cipolla meglio se con abbigliamento tecnico traspirante;
- in inverno è meglio intraprendere il sentiero nelle ore calde;
- non essendoci indicazioni sufficienti fate attenzione a non perdervi, in caso di difficoltà ripercorrete a ritroso il sentiero da cui siete venuti.
Consigli per i cani
- non ci sono fontanelle né fiumi o ruscelli dove il vostro cane possa abbeverarsi quindi portate una borraccia con almeno 1 litro d’acqua per loro;
- il sentiero è semplice e non presenta particolari difficoltà, è adatto a tutti, anche ai cani cuccioli;
- in inverno portatevi dietro una pomata lenitiva per i polpastrelli perché se il sentiero è parecchio ghiacciato potrebbero lesionarsi.
E voi siete mai stati sull’Altopiano del Cansiglio? Avete domande, volete raccontarmi la vostra esperienza o consigliarmi altre escursioni da fare in zona con Scott? Scrivete nei commenti oppure mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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