Eccovi una mini guida sul come organizzare la vostra visita al Parque Nacional El Teide, il parco che, con i suoi 18.990 ettari di estensione, è il più grande delle Canarie.
El Teide si trova sull’isola di Tenerife, è nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO ed è uno dei parchi più visitati al mondo! Il Pico del Teide si trova a 3.718 metri s.l.m. e questo lo rende il 3° vulcano più alto del mondo e la montagna più alta di Spagna.
Il profilo del cono vulcanico è visibile da ogni angolo dell’isola ma per visitarlo ci sono unicamente due ingressi: El Portillo a nord e Cañada Blanca a sud. Su entrambi i lati ci sono diversi sentieri per fare trekking di diversa durata e grado di difficoltà.
Tutta l’area del parco nazionale è territorio protetto quindi è severamente vietato prendere i frammenti di terreno per portarseli a casa come souvenir! Questa, inoltre, è l’unica zona di alta montagna subtropicale presente in Europa e per questo nel parco si trova una ricca varietà biologica e alcune specie autoctone.
Contenuti del post:
Pillole di storia su El Teide
La storia
El Teide si è formato nel Pleistocene, circa 2,5 milioni di anni fa, e si è sollevato nel corso dei millenni in conseguenza all’accumularsi del materiale lavico.
Nel suo diario di bordo, Cristoforo Colombo, nel 1492 mentre era fermo a La Gomera per fare rifornimento scrive:
Mentre stavamo passando Tenerife, abbiamo potuto osservare l’eruzione del vulcano. Il fumo, le fiamme, le masse di lava incandescente, il cupo frastuono proveniente dall’interno della terra infusero paura e terrore nell’equipaggio.
L’ultima eruzione risale al 1798 e durò 3 mesi ma il vulcano è ancora attivo!
La leggenda
Secondo la leggenda tramandata dai Guanci dentro al vulcano viveva il diavolo Guyota. Un giorno il diavolo decise di uscire dalla sua tana sotterranea e visto il sole si ingelosì della sua luce così lo rapì e lo nascose nel suo covo sotterraneo portando morte, distruzione e oscurità su tutta l’isola. Sentite le suppliche dei Guanci Chaman, il dio dei cieli, andò a combattere contro Guyota dentro il vulcano. I Guanci seppero della vittoria del dio quando alla mattina videro il sole splendere di nuovo in cielo e il vulcano tappato con al suo interno Guyota imprigionato per sempre.
Come visitare il Parque Nacional El Teide
Il parco si può visitare in autonomia con la propria auto oppure si può prendere parte ad un’escursione giornaliera organizzata. Si trovano dei validi pacchetti turistici sia negli alberghi che nelle agenzie turistiche delle principali città dell’isola.
Il mio consiglio è quello di organizzarvi in autonomia in modo da avere piena gestione delle tempistiche e potervi così fermare dove e quanto volete lungo il tragitto. Io la visita l’ho organizzata basandomi sulle informazioni trovate sul sito ufficiale del parco.
Ingresso nord del Parque Nacional El Teide: El Portillo
Partendo da La Orotava s’imbocca la statale TF-21 che sale sinuosa lungo le pendici del vulcano. Il rilievo settentrionale del Teide è ricoperto dal Bosque Esperanza, una cumbre che profuma di eucalipto. A mano a mano che si sale di quota la fitta laurisilva lascia spazio ai boschi di pino canario, degli alberi antichissimi con dei tronchi enormi. Questo versante del vulcano è ricco di sentieri che si addentrano nel bosco.
Il Visitor Center El Portillo è un centro visitatori molto piccolo e poco fornito se lo si paragona a quello di Cañada Blanca. Siamo a 1.980 metri s.l.m.
Da qui, imboccando la TF-24, si arriva ad un punto panoramico con la vista che spazia su tutta la vallata sottostante fino all’oceano Atlantico, sulla piccola caldera Alto de Guamaso e sul Pico del Teide.
La caldera si raggiunge percorrendo il semplicissimo sentiero n.14, un percorso di circa 40 minuti a/r su terreno desertico.
Ingresso sud del Parque Nacional El Teide: Cañada Blanca
La strada per raggiungere l’ingresso sud del Parque Nacional El Teide è uno spettacolo! Si correre attraverso una distesa desertica delimitata da rilievi montuosi e punteggiata da qualche basso cespuglio e da strane formazioni rocciose.
Le piazzole di sosta panoramiche si susseguono una dopo l’altra e in ognuna si trova un pannello esplicativo che descrive il paesaggio antistante.
La lava non è altro che roccia fusa e prende diverse forme in base alla temperatura di emissione del magma. Il Pico Viejo del Teide ha emesso nei millenni due tipi di lava e al Mirador Boca Tauce si possono vedere entrambi: le malpaís, rocce con superficie spinosa e irregolare, e le pahoe-hoe con forma attorcigliata simile ad una corda.
Al Mirador Falla de los Azulejos, invece, si può vedere una zona di frattura dove un tempo circolava sia gas vulcanico che acqua termale. Questi elementi entrando in contatto con la roccia bollente hanno preso una colorazione azzurro verdognola. Le sfumature cromatiche createsi in millenni di depositi lavici sono spettacolari!
Una volta arrivati al Visitor Center Cañada Blanca si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio ed entrare per prendere la mappa dei trekking e altro tipo di informazioni.
Tutta l’area attorno al centro visitatori si trova all’interno della Caldera de las Cañadas, una delle più grandi caldere del mondo, una depressione che misura 17 chilometri di diametro che è delimitata da scarpate alte fino a 700 metri.
Il sentiero n.3 è breve e molto semplice da percorrere ma si snoda nell’area più scenografica di questo versante del parco: il Roques de García. Camminando si possono ammirare una serie di pinnacoli che sembrano in equilibrio precario e altri più maestosi e dalle forme spettacolari. Il Dedo de Díos è sicuramente il più fotografato e il più suggestivo!
Il sentiero si percorre in 1 ora e mezza e non ha particolari difficoltà tecniche, potete dedicargli tutto il tempo necessario per ammirare le formazioni geologiche!
Alla fine del sentiero si arriva in un punto panoramico che si apre sulla Llana de Ucanca, una piana desolata dove la vegetazione, fatta eccezione per piccoli cactus, praticamente è assente. A farla da padrone nel paesaggio sono i depositi di ossidiana e manganese.
Se potete rimanete fino all’ora del tramonto quando le rocce s’infiammano e lo spettacolo diventa indimenticabile.
Ascesa al vulcano El Teide
Stazione del teleférico del Teide – 3.555 metri s.l.m.
Il teleférico del Teide ha un grande parcheggio dove potete lasciare l’auto gratuitamente. Si tratta della cabinovia che dalle pendici del vulcano porta alla stazione posta a 3.555 metri coprendo così un dislivello di 1.200 metri in circa 15 minuti.
Il biglietto si può acquistare on line su questo sito oppure direttamente in loco alla biglietteria. Il costo a/r è di € 27,00 a persona, c’è una corsa ogni 30 minuti ed è in funzione dalle 9:00 alle 16:00.
Salendo il panorama è spettacolare anche se chi soffre di vertigini potrebbe avere qualche problemino!
Noi siamo scesi alla stazione alle 11:30 ma secondo me se riuscite ad arrivare qui per le 10:00 è meglio perché dopo mezzogiorno salgono le nubi e non vedrete più nulla!
Accorgimenti pratici:
- a quest’altezza le temperature si aggirano attorno ai 9°C (rispetto ai 25°C che ci sono alla stazione a valle) e c’è sempre vento freddo. Vi consiglio di mettere in zaino una felpa pesante, berretto di lana e un giubbetto antivento;
- l’altitudine non è da sottovalutare quindi state attenti ai sintomi del mal d’altitudine (giramenti di testa, fiato corto, mal di testa, senso di nausea), camminate con passo lento e bevete molto, se vedete che i sintomi peggiorano tornate giù.
Sentiero n.12
La sosta alla terrazza panoramica La Rambleta è d’obbligo prima di cominciare il trekking! Da qui la vista spazia sul cratere La Rambleta e, nelle giornate di cielo terso, si arriva a vedere il profilo di La Gomera e Gran Canaria, le isole che circondano Tenerife.
Il sentiero n.12 si snoda in un paesaggio lunare, si cammina tra rocce laviche e ciottoli di varie dimensioni. Spesso ci capita di vedere degli sbuffi di vapore bianco intermittente uscire da piccoli forellini sulle pareti rocciose. Se il cielo è terso si ha una buona visibilità di tutta la vallata circostante.
Dal sentiero si vede in lontananza il Pico del Teide e gli scalatori che nel pomeriggio arriveranno in cima! Il sentiero termina al punto panoramico che da sul Pico Viejo, un cratere di 800 metri di diametro. Purtroppo per noi, una colonna di nubi bianche si alza molto velocemente e la visibilità del cratere lascia un po’ a desiderare.
A questo punto percorriamo il sentiero a ritroso. Il tempo però peggiora molto rapidamente e ben presto ci troviamo a camminare tra le nubi.
Ascesa al Pico del Teide
Per percorrere il trekking che porta al Pico del Teide serve un permesso e ci sono 200 posti giornalieri. Le prenotazioni vanno fatte su questo sito ovviamente con un discreto anticipo.
Il percorso non è semplicissimo, è considerato per escursionisti esperti e presenta dei tratti in ferrata. L’intero percorso, dalla stazione della teleferica, dura 6 ore.
Una volta in cima si può pernottare nell’unico rifugio presente in vetta, il Refugio Altavista, che ha solo 6 posti letto e va prenotato con quasi un anno di anticipo. In alternativa si può piantare la propria tenda nei pressi del rifugio.
Il versante sud occidentale del Teide: il Barranco del Infierno
Il versante sud occidentale si percorre da Vilaflor imboccando la TF-51 che scende verso la città di Arona. Il primo tratto è brullo e per conformazione del terreno molto simile al versante meridionale del Teide.
Scendendo di quota e arrivando all’area del Barranco del Infierno ci si trova in una zona ricca di canyon più o meno profondi ricchi di alberi verdissimi. Qui, come per il versante settentrionale, arrivano le perturbazioni oceaniche che sul lato sud orientale sono bloccate dal Teide e quindi la vegetazione cresce più rigogliosa.
Purtroppo nel pomeriggio si alzano le nubi e parte del canyon è coperto da una fitta coltre bianca.
E voi siete mai stati al Parque Nacional El Teide? Avete domande o volete raccontarmi la vostra esperienza? Scrivete nei commenti oppure mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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