Vi porto a conoscere due luoghi in cui il turismo di massa non è ancora arrivato ma che si trovano vicino ad una località che, invece, è molto famosa e frequentata, soprattutto in alta stagione! Sono Rangko e Cermin, due grotte spettacolari che si trovano nel nord ovest dell’isola di Flores e a pochi chilometri da Labuan Bajo.
Contenuti del post:
Come raggiungere le grotte di Rangko e Cermin
Il primo passo è arrivare sull’isola di Flores. Una volta atterrati in uno dei due principali aeroporti internazionali dell’Indonesia, Denpasar (Bali) o Jakarta (Giava), dovete prendere un volo interno. I voli atterrano a Labuan Bajo la città più importante dell’isola di Flores e porta d’accesso al famoso Parco Nazionale di Komodo.
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In alternativa al volo interno ci sono delle crociere di più giorni che fanno tappa tra le varie isole indonesiane. Quelle che partono da Bali, ad esempio, durano 4 giorni e fanno tappa a Lombok, Nusa Tenggara e all’arcipelago di Komodo.
Da Labuan Bajo per raggiungere le grotte di Rangko e Cermin potete:
- chiedere ad un driver di accompagnarvi. Nel prezzo del servizio di solito è incluso anche il costo della tratta in barca per raggiungere la grotta di Rangko. Questa è l’opzione che abbiamo scelto noi: senza vincoli di orario o di tempo a disposizione. Se vi interessa avere il numero del nostro driver scrivetemi un’email 😉.
- prenotare un’escursione di gruppo in una delle tante agenzie presenti a Labuan Bajo oppure prenotarla dall’Italia cliccando qui, ma facendo così vedrete solamente la grotta di Rangko!
- vi sconsiglio di noleggiare uno scooter per raggiungere i due siti autonomamente. Flores non è un’isola facile da esplorare in autonomia.
La grotta di Cermin
La grotta di Cermin è la più vicina alla città di Labuan Bajo e si trova a soli 7 chilometri in direzione sud.
Costo e durata della visita
L’ingresso alla grotta costa 25.000 IDR (circa € 1,45).
Vi consiglio di accettare la guida locale che vi verrà proposta alla biglietteria! Il costo è di 50.000 IDR (circa € 2,85) e vi accompagnerà per 45 minuti alla scoperta della grotta. Le guide parlano un inglese scolastico facile da comprendere e vi daranno delle nozioni storico-geologiche sul luogo e vi indicheranno i punti di maggior interesse. Insomma, non è obbligatoria ma è un valore aggiunto ed è indispensabile per poter visitare la grotta in sicurezza.
Gli zaini, anche di piccole dimensioni, non sono ammessi all’interno della grotta, dovete lasciarli alla biglietteria. Non temete per i vostri affetti personali, nessuno toccherà nulla! Potete portare con voi cellulare e macchina fotografica.
Accenni storici e geologici
Il nome indonesiano di questa grotta, Batu Cermin, si traduce “grotta dello specchio di pietra”.
Milioni di anni fa tutta questa zona si trovava sotto il livello del mare ed è emersa a seguito di ripetuti movimenti tettonici ed eruzioni vulcaniche. Dapprima era un isolotto, come uno dei tanti che si trovano tutt’ora poche miglia al largo della costa di Flores. Poi sono emersi anche i terreni circostanti e l’isolotto è diventato parte integrante dell’isola di Flores.
La grotta è stata scoperta da alcuni archeologi olandesi nel 1951, si estende per 70 ettari all’interno della foresta di bambù e arriva fino a 75 metri profondità. Ma prima dell’arrivo degli olandesi la grotta aveva svolto la funzione di rifugio, qui, infatti, la popolazione indigena si nascondeva dai soldati stranieri. Qui erano protetti dalla vegetazione e solo chi ne conosceva l’esistenza poteva scovarli!
La visita alla grotta di Cermin
Dalla biglietteria si segue un breve sentiero in mezzo al bosco di bambù che diventa una giungla a mano a mano che ci avviciniamo all’ingresso della grotta. Grazie a due scalette di legno arriviamo a circa 2 metri di altezza ed ecco finalmente l’ingresso alla grotta!
La bianca roccia carsica sale verticale per diversi metri, gli uccelli cinguettano e la luce naturale cerca di farsi largo da un foro in alto da cui scendono delle liane. Siamo gli unici visitatori e questo rende tutto ancora più affascinante e misterioso.
Entriamo. La nostra guida si ferma qualche secondo, il tempo necessario che i nostri occhi si adattino all’oscurità. Nel frattempo indossiamo gli elmetti e accendiamo le torce che ci vengono consegnate dalla guida.
Una volta pronti ci infiliamo in un cunicolo. E’ buio pesto. Le pareti si vedono solo se le illuminiamo e così scopriamo la grotta a poco a poco accompagnati dalla guida. Camminiamo tra stretti cunicoli dove talvolta dobbiamo procedere camminando accovacciati e appoggiando le mani alle pareti umide cercando di non scivolare e stando attenti a non sbattere la testa. Lungo il tragitto la guida ci mostra formazioni calcaree dalle forme molto suggestive nonché una tartaruga e un pesce fossile, testimonianza del passato sottomarino della grotta.
Ad un certo punto vediamo la luce, siamo arrivati alla “Grotta dello specchio di pietra”. La guida si ferma. Siamo in mezzo a due pareti rocciose altissime e distanti tra loro non più di 70 centimetri. Ci spiega che il nome è stato dato dagli olandesi che l’hanno scoperta. Qui, infatti, quando i raggi del sole del mattino (intorno alle 08:00) illuminano quasi completamente le pareti rocciose si può notare che le rocce sono perfettamente speculari e sembravano riflettersi come in uno specchio.
A questo punto si torna a ritroso lungo lo stesso percorso. Lasciamo gli elmetti dove li abbiamo presi e veniamo accompagnati dalla guida fino alla biglietteria.
La grotta di Rangko
La grotta di Rangko si può raggiungere solo via mare e l’attracco da dove salpano le imbarcazioni si trova a 13 chilometri da Labuan Bajo in direzione sud est.
Costo e durata della visita
Il tragitto in barca è stato effettuato dall’agenzia Rajawali Tour ma il costo di questo servizio non lo conosco perché nel nostro caso era incluso nella tariffa del driver.
L’ingresso alla grotta costa 50.000 IDR (circa € 2,85).
Per la visita calcolate 20 minuti a tratta del tragitto in barca più il tempo di permanenza nella grotta e sulla spiaggia che è a vostra discrezione.
Il viaggio in barca
La navigazione è parte integrante della visita alla grotta di Rangko e vi lascerà a bocca aperta!
Il porticciolo si trova in un piccolo villaggio di pescatori composto da una manciata di case e una moschea. Le barche sono in legno e hanno il fondo piatto per non raschiare la barriera corallina che si trova a pochi metri sotto il livello del mare. Sono lunghe una decina di metri e possono ospitare fino a 20 persone ma noi, era inizio luglio, eravamo gli unici clienti! Il motore della barca si aziona a manovella e i bambini aiutano gli adulti in tutte le mansioni.
La navigazione sotto costa è lenta. Ricordo ancora la brezza marina che mi scompigliava i capelli ed il panorama che sembrava una cartolina! L’acqua è trasparente e si riesce a vedere distintamente la barriera corallina sottostante mentre a lato scorre la frastagliata costa rocciosa ricoperta da una verdissima e rigogliosa vegetazione. Con il sole i colori sono talmente intensi che sembrano finti!
Quando ci si avvicina a riva, poco prima dell’attracco, il motore viene spento e si raggiunge il molo per forza d’inerzia sospinti dalla corrente.
I bambini si avvicinano alla barca e fanno a gara per prendere le cime e legarle ai piloni poi si allontanano e riprendono a giocare. Alcuni pescano, usando delle lenze rudimentali, i piccoli pesciolini che nuotano attorno al molo altri, invece, si tuffano con gesti acrobatici in acqua sfruttando la staccionata. Cercano la nostra attenzione, i nostri applausi e ci invitano a fotografarli per poi ridere di gusto. Sarei stata ore a guardarli!
La visita alla grotta di Rangko
Percorso tutto il pontile si raggiunge una piccola spiaggia selvaggia e qui si trova una piccola pensilina dove si paga il dovuto per visitare la grotta. Subito dopo un grande cartellone scritto in indonesiano e inglese elenca alcuni divieti:
- portare e consumare droga sulla spiaggia;
- bere alcolici in tutta l’area (perché sono musulmani);
- lasciare rifiuti sia sulla spiaggia che all’interno della grotta;
- il consiglio di stare lontani dalle pareti rocciose perché c’è il pericolo di caduta massi.
Seguiamo un breve sentiero in mezzo alla boscaglia, ci allontaniamo dalla spiaggia e dopo circa 10 minuti arriviamo alla grotta. Scendiamo su alcuni gradoni ricavati nella roccia e… ecco la meraviglia! La grotta di Rangko è una grotta oceanica, una piscina naturale dall’acqua di un colore blu intenso, circondata da stalattiti e stalagmiti. Alcuni pipistrelli volteggiano nella parte alta della grotta e nella pozza è possibile fare il bagno. Ci sono i ragazzini del posto che si arrampicano sulle stalagmiti per tuffarsi 😱! E’ stato uno spasso guardarli divertirsi in un modo così naturale.
Sulla spiaggia che si trova tra il molo e la grotta in teoria è possibile mettersi a prendere il sole ma quando ci siamo stati noi, locals a parte, eravamo gli unici turisti. Qui sono di fede islamica e non sapevo se potevo mettermi in costume a prendere il sole e così, per non sbagliare, siamo rimasti vestiti.
Questo luogo così selvaggio e isolato è stato uno dei più belli e autentici visti durante la nostra permanenza in Indonesia 😊.
Dove dormire a Labuan Bajo
Noi abbiamo soggiornato presso il Merourah Komodo Labuan Bajo. Un hotel di alto livello, i prezzi sono molto elevati per gli standard indonesiani ma per noi europei non sono un’esagerazione. Sul rooftop vi verrà offerto un drink di benvenuto che potrete sorseggiare ammirando il tramonto sulla baia e sulle isolette dell’arcipelago di Komodo che si tingono di rosa.
Se avete domande non esitate a lasciare un commento o a scrivermi un’email 😉!
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