Tomar, Batalha e Alcobaça si trovano in Estremadura, una regione centro settentrionale del Portogallo, e venire qui significa fare un tuffo nel Medioevo portoghese. Si tratta di tre città che custodiscono tre monasteri di straordinaria bellezza e la chiesa templare più importante del Portogallo. Proprio per la loro importanza storica questi edifici sono stati inseriti nella lista dei patrimoni UNESCO.
Contenuti del post:
Come si raggiungono Tomar, Batalha e Alcobaça
Tomar, Batalha e Alcobaça distano tra loro una manciata di chilometri e per questo motivo si possono visitare in un’unica giornata. Un’ottima città di “appoggio” è la suggestiva Nazaré, sulla costa atlantica, famosa per le sue onde giganti e situata a soli 20 chilometri da Alcobaça.
LEGGETE ANCHE: A Nazaré per vedere le onde più alte del Mondo!
Se, invece, decidete di raggiungerle da Lisbona o da Porto tenete presente che i chilometri da percorre sono molti di più e per arrivare a destinazione vi vorranno tra 1,5 e 2 ore. Visitarle tutte in giornata diventa un po’ più complicato.
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Tomar, Batalha e Alcobaça: informazioni utili
Il motivo principale per cui si raggiungono Tomar, Batalha e Alcobaça è la visita ai tre monasteri patrimonio UNESCO. Mi riferisco al Convento dell’Ordine di Cristo a Tomar, al Monastero di Santa Maria della Vittoria a Batalha ed, infine, al Monastero di Santa Maria di Alcobaça.
I biglietti d’ingresso ad ogni singolo monastero costano € 6,00 ma c’è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo per visitarli tutti al costo di € 15,00. Se siete possessori della Lisbona Card sappiate che gli ingressi ai monasteri sono inclusi.
*I prezzi sono aggiornati al gennaio 2024 e attualmente non esiste un sito ufficiale dove poter verificare i prezzi.
Tenente inoltre presente che le chiese conventuali dei monasteri di Alcobaça e Batalha, essendo luoghi di culto, sono ad ingresso gratuito.
Tomar, il Convento dell’Ordine di Cristo
Tomar è considerata la città dei Templari perché è qui che molti di loro hanno trovato rifugio. A partire dal XIV secolo, in quasi tutta Europa, i Templari sono stati perseguitati e messi al rogo. Molti sono fuggiti trovando rifugio in Portogallo dove i sovrani li hanno “protetti” inserendoli nell’Ordine di Cristo. Ovviamente dietro a questa scelta c’erano degli interessi economici, infatti, le ricchezze dei Templari durante il XV ed il XVI secolo sono servite a finanziare le scoperte geografiche!
Il Convento dell’Ordine di Cristo è stato il quartier generale dei Templari e, edificato nel 1160 dal Gran Maestro Gualdim Pais, era la testimonianza della loro potenza economica. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi e per questo motivo si possono distinguere diversi stili architettonici: gotico, manuelino e rinascimentale.
Una curiosità: in Portogallo l’Ordine di Cristo esiste ancora e l’attuale Gran Maestro è il presidente del Portogallo!
L’auto va lasciata nel parcheggio a pagamento, il costo è di 1,50 €/h da lunedì alle 13.00 del sabato.
I chiostri
Dal parcheggio una breve strada in salita porta all’ingresso dove si inizia la visita dai chiostri. All’interno dell’edificio si trovano delle frecce che indicano ai visitatori la via da seguire per effettuare la visita completa.
Le pareti sotto ai portici che delimitano il perimetro dei chiostri sono decorate con azulejos ma i segni del tempo sono evidenti. I chiostri sono disposti su due piani e la visita risulta un continuo saliscendi. Vediamo per primi il chiostro del cimitero, con due tombe cinquecentesche e alcune piante di agrumi, e il chiostro del lavatoio che si affaccia sulle rovine merlate del castello dei Templari. La visita prosegue poi nel chiostro principale, in stile rinascimentale con sobrie colonne greche, armoniose arcate e sinuose scale a chiocciola.
Il chiostro di Santa Barbara ha una grande fontana centrale e offre una vista privilegiata sulla Janela Manuelina, l’elemento più bizzarro dell’edificio e la massima espressione della stravaganza dello stile manuelino.
La chiesa templare
Situata all’interno del convento la Charola, la chiesa templare, è il fiore all’occhiello del Convento dell’Ordine di Cristo ed è stata costruita ad imitazione della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il primitivo tempio romanico a pianta circolare è stato inglobato nella chiesa manuelina a due livelli risalente al 1515. La pianta circolare si dice che consentisse ai Templari di partecipare alla messa restando in sella al proprio cavallo.
E’ impossibile non rimanere incantati di fronte alla sua bellezza con l’altare gotico circondato da alte pareti rivestite interamente da ricchi affreschi di inizio XVI secolo.
Il convento
Seguendo il percorso guidato, tra un chiostro e l’altro, si visitano anche le ampie sale interne del convento. Il refettorio, le cucine e una sala con un colonnato in cui si trova una grande cisterna per la raccolta d’acqua.
Impressionante il dormitorio, è enorme! Un corridoio lunghissimo con le pareti decorate con azulejos intervallati da una serie infinita di piccole porticine di legno. Guardando all’interno si possono vedere quelle che erano le celle dei monaci, spoglie e dotate solamente di un letto e un comodino.
Batalha, il Monastero di Santa Maria della Vittoria
Il sovrano Dom João I, per vincere contro Juan I di Castiglia nella Battaglia di Aljubarrota, fece un voto alla Madonna. Il Portogallo vinse e 30.000 spagnoli furono sconfitti dai 6.000 portoghesi capitanati da Nuno Álvares Pereira. Nel 1386, un anno dopo la vittoria e in quello stesso punto, venne costruito il Monastero di Santa Maria della Vittoria.
L’edificio, consegnato ai monaci Domenicani nel 1388, è un capolavoro del gotico portoghese. All’esterno ciò che colpisce è la sua notevole dimensione. Alte pareti in pietra calcarea, un tripudio di pinnacoli e parapetti, archi rampanti, balaustre e finestre scolpite in stile tardo-gotico. All’interno, invece, la parte più monumentale è la chiesa conventuale (ingresso gratuito) a navata unica con le volte e le vetrate policrome lunghe e strette che le danno un aspetto slanciato.
Se venite qui in auto sappiate che ci sono dei parcheggi gratuiti a pochi passi dal monastero 😉!
Alcobaça, il Monastero di Santa Maria
Alcobaça è una piccola cittadina medievale abbastanza anonima e i parcheggi vicino alla grande piazza dove si affaccia il monastero di Santa Maria sono gratuiti.
Anche il Monastero di Santa Maria di Alcobaça è stato realizzato a seguito di un voto reale. Il sovrano era re Alfonso I, il primo re del Portogallo, e l’edificio è stato eretto nel 1153 a seguito della vittoria sui Mori a Santarém del 1147. L’edificio è poi stato poi donato ai monaci cistercensi e nel tempo è diventato uno dei più ricchi e potenti monasteri del Paese.
Nel momento di massimo splendore ospitava 1000 monaci che, su turni, celebravano messa ininterrottamente, o almeno così è stato fino al 1834 quando, a causa del decadimento morale dei monaci, è stato soppresso l’ordine.
La chiesa conventuale
La chiesa conventuale è suddivisa in tre navate dalle alte volte che le danno un aspetto slanciato. Le pareti sono intonacate di bianco e l’assenza di pesanti decorazioni danno una piacevole sensazione di “pulizia” e luminosità.
All’estremità della navata centrale, lunga 106 metri e larga 23, si trova l’altare maggiore. Sul retro di quest’ultimo un alto colonnato suddivide l’abside in una decina di cappelle, ciascuna dedicata ad un santo. Ai lati dell’altare maggiore si trovano due nicchie laterali speculari in ciascuna delle quali è alloggiata una tomba marmorea monumentale in stile gotico.
Nella Cappella di San Bernardo, nel transetto, si trovano le tombe reali di Pietro I e Inés de Castro. La leggenda che li riguarda è abbastanza macabra! Si narra che Inés, nel 1355, sia stata fatta assassinare dal padre Alfonso IV per ragioni di stato e Pietro, innamorato di lei, dalla disperazione l’abbia fatta riesumare, l’abbia incoronata e abbia obbligato tutta la corte a baciarle la mano che nel frattempo era già entrata in decomposizione.
Il convento
Il chiostro del silenzio, realizzato per volere di re Dionigi I, è elegante e austero con il suo semplice colonnato dai capitelli decorati con elementi animali e vegetali. Durante la visita, da un portico sopraelevato, è possibile vedere anche il chiostro del cardinale e del novizio che non è accessibile al pubblico. Il suo aspetto è alquanto trascurato con le pareti decadenti e i prati pieni di erbacce.
Nel refettorio c’è un grande tavolo e la cucina è altrettanto grande con un’enorme canna fumaria, una decina di lavabi e una grande vasca di scolo in marmo. Beckford la descriveva così: “il più raffinato tempio della gola di tutti i tempi” ma in fondo è lo stesso che definiva i monaci “floridi frati dallo sguardo lascivo”.
Seguendo il percorso guidato si arriva nella sala del capitolo dove si trovano le statue dei vescovi che si sono succeduti all’interno del monastero nel corso dei secoli. L’ultima è la sala dei re, una sala del XVIII secolo dove si vedono le statue dei reali portoghesi e le pareti sono decorate con splendidi fregi in azulejos che ritraggono i principali eventi storici legati alla costruzione dell’abbazia.
Voi siete mai stati a Coimbra? Avete domande o volete raccontarmi la vostra esperienza? Scrivete nei commenti oppure mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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