Lungo la costa adriatica c’è un luogo che spezza la monotonia delle lunghe distese di sabbia dorata. Si tratta di una bassa altura ricoperta di macchia mediterranea che è il paradiso escursionistico dei marchigiani! Il Parco del Conero è il luogo perfetto per camminare nella natura stando a due passi dal mare e una delle camminate più belle è l’escursione da Poggio al Belvedere Nord.
Contenuti del post:
Come si raggiunge il Parco del Conero
Il mio consiglio è di raggiungere il Parco del Conero con un mezzo proprio. L’uscita autostradale più comoda è quella Ancona Sud-Osimo e i principali punti di partenza dei sentieri del parco sono Poggio, Sirolo e Varano.
L’escursione al Belvedere Nord inizia da Poggio, il centro abitato nel Parco del Conero in posizione più elevata. Per raggiungerlo, una volta usciti dall’autostrada, seguite la statale per circa 20 minuti. Il parcheggio è gratuito ma piccolo e si trova in centro a Poggio, ad un centinaio di metri di distanza dall’Osteria Poggio, il punto d’inizio di questa escursione.
Il Parco Naturale Regionale del Conero
Il Parco Naturale Regionale del Conero copre un’area di 6.011 ettari ed è considerato uno dei luoghi più belli della costa adriatica.
La monotonia delle lunghe spiagge sabbiose che si estendono per chilometri è interrotta dal Monte Conero (572 m.). Le spiagge qui cambiano morfologia diventando piccole calette di sassolini che rendono i fondali più trasparenti e le acque più limpide.
Il Monte Conero è un promontorio boscoso ricoperto di macchia mediterranea ovvero un insieme di alberi e arbusti sempreverdi che si sono adattati a vivere in un ambiente con una prolungata stagione secca e dalle alte temperature. Tra le varie specie arboree quelle che caratterizzano il parco sono il leccio, l’alaterno, l’orniello, la fillirea ed il corbezzolo che tra l’altro ha dato il nome al parco stesso.
Il Parco del Conero è attraversato da 18 sentieri che partono dai principali centri abitati dell’area naturale: Poggio, Sirolo e Varano. Il sentiero più conosciuto e frequentato è la Traversata del Conero che corrisponde al Sentiero 301 e che da Poggio arriva fino all’ex monastero di San Pietro.
Dati tecnici
- difficoltà: facile
- punto di partenza: Osteria Poggio
- punto di arrivo: Osteria Poggio
- lunghezza: 5 km
- tempo di percorrenza: 2h
- quota: dai 212 ai 528 mt. s.l.m.
- dislivello: 372 mt.
L’escursione da Poggio al Belvedere Nord
Il punto di partenza si trova di lato dell’Osteria Poggio in corrispondenza di un grande cartellone che illustra l’intero Sentiero 301, ovvero la Traversata del Conero. Noi ne percorreremo solo una parte.
Il Sentiero 301 inizia in leggera ma costante salita e si cammina immersi nel bosco su terreno in parte sassoso. Si passeggia ascoltando il cinguettio degli uccelli e ammirando la natura che si risveglia al tepore della primavera e che regala un tripudio di fiorellini gialli, bianchi e viola. Per non parlare poi del profumo che emana la macchia mediterranea, inebriante!
Consiglio: se potete venite in bassa stagione e fra settimana, avrete il vantaggio di poter camminare in quasi completa solitudine. Io è una cosa che adoro particolarmente!
Ad un certo punto si arriva ad un bivio dove bisogna seguire le indicazioni per il Sentiero 301A. Il percorso si mette quasi completamente in piano fino al primo punto panoramico che si raggiunge dopo circa 45 minuti di cammino.
Pian Grande è il punto panoramico più ampio del percorso, una terrazza sulla costa e sul mar Adriatico. Il mare si presenta di un blu intenso smerigliato d’argento che degrada in smeraldo laddove la macchia mediterranea vi si specchia all’interno.
Da questo punto, partendo verso sinistra, è possibile vedere l’affioramento del Trave, una penisola a forma di mezzaluna, e una lingua di terra che dal costo del Monte Conero scende sul mare. Si tratta di una frana preistorica la cui nicchia di distacco, ricoperta di vegetazione, è ancora ben visibile e su cui oggi sorge la frazione di Portonovo. Seguendo il litorale verso destra si possono notare due laghi, il Lago Grande ed il Lago Profondo che comunicano con il mare attraverso canali sotterranei. Tra i due laghi ci sono il Fortino Napoleonico, costruito dai francesi nel 1810, e la Torre di Guardia, costruita da papa Clemente XI nel 1716. Entrambe le costruzioni avevano lo scopo di difendere la costa adriatica dalle incursioni nemiche. A chiudere il colpo d’occhio sulla costa la Chiesa di Santa Maria di Portonovo risalente al XI secolo e costruita in pietra calcarea del Conero.
Altri 15 minuti di cammino e si arriva al Belvedere Nord, il punto più elevato della nostra escursione a 528 metri s.l.m. Il panorama è molto simile al precedente e se avessimo trovato una giornata più limpida avremmo visto nitidamente anche la costa croata.
Il Belvedere Nord è il nostro giro di boa, adesso non ci resta che tornare indietro e percorrere a ritroso il sentiero appena fatto.
Variante sul percorso
E’ possibile percorre un circuito ad anello con una semplice variante sul percorso appena descritto. Una volta arrivati al Belvedere Nord tornate indietro e poco prima di raggiungere Pian Grande, al bivio, imboccate il Sentiero 308, conosciuto anche con il nome di “Sentiero del Giglio”.
Con qualche centinaio di metri in più e una pendenza leggermente più ripida, percorrendolo tutto per circa 1 ora (almeno così è riportato sulla cartellonistica) vi troverete al parcheggio dove avete lasciato la vostra auto!
Consigli per intraprendere l’escursione al Belvedere Nord
- Indossate scarpe da trekking perché vi danno più stabilità e aderenza al terreno e impediscono traumi alla caviglia. Io utilizzo quelle del marchio Salomon da anni e mi trovo benissimo!
- vestitevi a cipolla indossando abbigliamento tecnico e traspirante;
- portatevi almeno 1 litro d’acqua in una borraccia, lungo il percorso non ci sono fontanelle;
- è un sentiero adatto alla gran parte delle persone purché minimamente allenate;
- il sentiero è promiscuo pedoni/mountain bike, fate attenzione!
Consigli per il cane durante l’escursione al Belvedere Nord
- tenete sempre il cane al guinzaglio:
- è obbligatorio per tutelare la fauna selvatica;
- il sentiero è promiscuo pedoni/mountain bike ed il cane libero potrebbe essere investito, si fa male il cane e pure il ciclista!
- è un sentiero molto frequentato e per il rispetto di tutti (escursionisti e altri cani) è bene che il vostro cane sia gestito dal guinzaglio;
- può essere presente della fauna selvatica, soprattutto cinghiali, è bene informarsi presso l’Ente Parco del Conero se questa presenza può diventare pericolosa durante la vostra escursione (soprattutto avendo un cane!);
- portate almeno 1 litro di acqua in una borraccia con beverino perché lungo il percorso non ci sono fontanelle e nemmeno fonti d’acqua naturale;
- il sentiero è per il 75% all’ombra del bosco ma vi consiglio di NON percorrerlo se le temperature superano i 18°C perché il cane potrebbe essere messo a rischio colpo di calore;
- adatto a cani adulti, in buono stato di salute e allenati;
- sconsigliato ai cuccioli e a cani che hanno subito interventi agli arti.
E voi siete mai stati nel Parco del Conero? Avete domande o volete raccontarmi la vostra esperienza? Scrivete nei commenti oppure mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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