Ci troviamo in Val di Zoldo, tra le Dolomiti Bellunesi patrimonio UNESCO, e quella che vi propongo è un’escursione ad anello che da Pécol sale fino a Pian del Crep passando dalle sorgenti del Maé. E’ un trekking facile anche se in alcuni punti è un po’ impegnativo. Un sentiero che potete tranquillamente affrontare in compagnia del vostro cane e che dal punto di vista paesaggistico è spettacolare con le cime “pallide” del Monte Pelmo e del Monte Civetta che vi sovrastano.
Contenuti del post:
Dati tecnici
- difficoltà: medio-facile
- punto di partenza: Pécol Vecchio
- punto di arrivo: Pécol Vecchio
- GIRO AD ANELLO
- lunghezza: 8 km
- tempo di percorrenza: 3h
- quota: dai 1.388 ai 1.765 mt. s.l.m.
- dislivello: 415 metri circa
Escursione da Pécol a Pian del Crep passando per le sorgenti del Maé
L’escursione parte da Pécol Vecchio un paesino che si trova in Val di Zoldo, una vallata che dal Passo Staulanza scende fino a Longarone. Nei pressi dell’imbocco del sentiero c’è un piccolo parcheggio dove poter lasciare l’auto.
Noi seguiamo il sentiero che porta l’indicazione “Sorgenti del Maé” e che corrisponde al sentiero CAI 587. Il primo tratto del sentiero è ampio e leggermente in salita. Sulla nostra destra, più in basso rispetto al tracciato, scorre il torrente Maé e lungo il crinale del monte scendono delle lingue di ghiaccio che sono il residuo del freddo inverno.
Arrivati ad un bivio prendiamo le indicazioni per le sorgenti del Maé e da qui in poi il sentiero si stringe e si fa più ripido mentre il terreno diventa roccioso.
Dopo aver dato modo a Scott di abbeverarsi nelle fresche acque del torrente saliamo all’ombra del bosco composto principalmente da larici e faggi.
Per il momento siamo gli unici escursionisti sul sentiero e attorno a noi il silenzio è interrotto solamente dal cinguettio degli uccelli e dallo scrosciare delle acque del torrente. Ad un certo punto il sentiero s’interrompe e davanti a noi, sporgendoci con attenzione, possiamo vedere le gelide acque che sgorgano da un buco tra le rocce… sono le sorgenti del Maé!
A questo punto dobbiamo tornare sui nostri passi e una volta tornati al bivio seguiamo le indicazioni per Baita Civetta.
Il sentiero ha un dislivello lieve ma costante e il terreno è principalmente ghiaioso. In questo tratto non c’è modo per i cani di abbeverarsi da sorgenti naturali quindi a cadenza regolare cercate di idratarli utilizzando le apposite borracce. Il sentiero si snoda in mezzo al bosco e per i cani è un bene perché hanno modo di stare all’ombra.
Quando arriviamo a Baita Civetta, a 1.571 metri s.l.m., il panorama si apre davanti a noi su un verde prato. Da qui parte la seggiovia Grava che, se fosse in funzione, porterebbe sul Monte de la Grava a 1.877 metri .
Fino a questo momento le persone che abbiamo incontrato lungo il sentiero si possono contare sulle dita di una mano. Passeggiare in montagna ammirando il paesaggio circostante con solo i rumori della natura a fare da sottofondo non ha prezzo! Il sentiero prosegue su un’ampia mulattiera e davanti a noi si staglia maestosa la grigia cresta del Monte Civetta solcata dai ghiacciai.
Arriviamo così al Rifugio Pian del Crep, a 1.765 metri s.l.m., che è situato ovviamente su Pian del Crep, un pianoro erboso dove si apre una vista spettacolare a 360° sulle vette circostanti ed in particolare sul Monte Pelmo e sul gruppo del Civetta.
Il rifugio è chiuso e anche le fontanelle per riempire la borraccia di Scott, per fortuna abbiamo portato una bottiglia d’acqua di scorta! Dall’inizio della nostra escursione sono passate 2 ore. Decidiamo di metterci sul prato a mangiare il nostro pranzo al sacco e scegliamo un posto in cui possiamo stare noi al sole e Scott all’ombra. Il tempo di mangiare il panino e Scott sta già dormendo. Rimaniamo per un’oretta a godendoci l’aria fresca di montagna, il silenzio, il cinguettio degli uccelli e… il ronfare del nostro cagnolone che sembra una locomotiva 😅!
Dopo la nostra meritata pausa riprendiamo il trekking. Scendiamo seguendo il sentiero CAI 585 che è abbastanza ripido ma camminando sull’erba anziché sul sentiero roccioso la difficoltà si dimezza. Davanti a noi si staglia la figura imponente del Monte Pelmo che in dialetto veneto viene chiamato “el Caregon de ‘l Padreterno” (= il trono del Padreterno) chiamato così perché l’ampio circo glaciale sul lato orientale sembra un grande sedile.
In un batter d’occhio arriviamo a Baita Cristelin, a 1.607 mt. s.l.m., e da qui proseguiamo ancora in discesa. Il sentiero serpeggia a tratti nel bosco di conifere e a tratti completamente esposto al sole.
Ritorniamo al parcheggio di Pécol Vecchio dopo circa 1 ora di cammino.
Consigli per l’escursione da Pécol a Pian del Crep con il cane
- indossate calzature da trekking perché vi daranno una maggior aderenza al terreno, io mi trovo bene con il marchio Salomon;
- vestitevi a cipolla e con un abbigliamento tecnico e traspirante;
- portatevi una borraccia con almeno 1,5 litri di acqua.
Consigli per i vostri cani
- non è un sentiero adatto ai cuccioli perché ci sono dei tratti ripidi che potrebbero dare problemi alle articolazioni;
- adatto a cani allenati, 8 km in montagna non sono da sottovalutare!
- i punti per bere sono al ruscello Maé e alle fontanelle dei rifugi ma tenete presente che se i rifugi son chiusi son chiuse anche le fontanelle quindi meglio che abbiate con voi una borraccia con beverino e almeno 1 litro d’acqua per loro;
- il sentiero è per molti tratti esposto al sole quindi:
- cercate di evitare i mesi estivi che sono più caldi e/o le ore più calde della giornata;
- tenete controllata la temperatura corporea del vostro cane (interno orecchie, musetto, interno cosce) e il suo respiro, queste, infatti, sono le prime cose che si alterano prima di un colpo di calore!
- dategli spesso da bere per evitare la disidratazione e bagnategli la testa con dell’acqua per tenerlo fresco.
Che periodo dell’anno scegliere per l’escursione da Pécol a Pian del Crep?
Noi ci siamo stati nel mese di maggio, in piena primavera, quando le chiome degli alberi si infoltiscono e i prati si ricoprono di brillanti fili d’erba e qualche timido fiorellino. In primavera, così come in autunno, non ci sono molti escursionisti sui sentieri e sia i rifugi che gli impianti di risalita sono chiusi. In genere per loro, e anche per la maggior parte delle strutture ricettive, la stagione estiva comincia il terzo week end di giugno e finisce a metà settembre. Per informazioni sulle aperture dei rifugi e degli impianti di risalita aggiornati vi consiglio di contattare gli uffici turistici della Val di Zoldo.
Il mio consiglio quindi è di evitare la ressa estiva e di scegliere la tarda primavera o inizio autunno ovvero tutto il mese di maggio fino a metà giugno e dalla metà di settembre fino a fine ottobre. Se scegliete i mesi di luglio e agosto cercate di evitate i fine settimana che sono sempre affollati e cercate di iniziare il vostro trekking di prima mattina, ciò vi consentirà di avere una discreta solitudine.
Se avete domande non esitate a lasciare un commento o a scrivermi un’email 😉!
Cercate ispirazione per altre escursioni? Trovate tutti i trekking del blog qui: Trekking
Avete un amico a 4 zampe? Trovate tutti i trekking e i viaggi con il cane del blog qui: Viaggi e Trekking con il Cane
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Grazie del suggerimento noi alloggiamo a Santo Stefano di Cadore e proveremo sicuramente questa escursione.
Vedrai che il panorama non ti deluderà 😉
Le indicazioni fornite sono errate e fuorvianti, sia per i numeri dei sentieri, sia per i dislivelli e i tempi di percorrenza.
Il sentiero n. 587 non porta alla Baita Civetta, conduce al Col Grand.
Si doveva indicare semplicemente di percorrere la strada sterrata che porta agli impianti e che attraversa le piste da sci (che non è un sentiero … men che meno il 587) per raggiungere la Baita Civetta e poi proseguire per il Pian del Crep.
Buongiorno,
le indicazioni fornite sono relative al sentiero che abbiamo percorso noi, i tempi di percorrenza sono relativi al nostro passo quindi un dato soggettivo ed il dislivello l’ha calcolato l’orologio con altimetro (magari non è preciso ma ho trovato congruenza con i dati riportati sul sito della Val di Zoldo). Per quanto riguarda il n. sentiero, come riportato nella foto che ho inserito all’interno dell’articolo, il sentiero n.587 è quello che ci ha fatto arrivare alle Sorgenti del Maé poi “siamo tornati sui nostri passi” e abbiamo seguito le indicazioni per Baita Civetta (ma non è più il sentiero n.587!) e da lì sempre dritti fino a Pian del Crep. Non mi sembra di essere stata fuorviante 😊.