In Andalusia c’è una città dove il sole brilla 300 giorni all’anno e dove le temperature permettono di fare il bagno per ben 9 mesi su dodici. Sto parlando di Cadice e in questo articolo vi propongo un itinerario a piedi per visitarla in un giorno.
Contenuti del post:
Come raggiungere Cadice
Cadice si trova nella parte sud occidentale dell’Andalusia, affacciata sull’oceano Atlantico. L’aeroporto più vicino sarebbe quello di Jerez de la Frontera ma la maggior parte dei voli diretti qui prevedono uno scalo a Barcellona. Il mio consiglio è di atterrare a Siviglia e di sfruttare così i voli diretti e più economici in partenza dai principali aeroporti italiani. Cadice si trova 120 chilometri più a sud di Siviglia, vi basta noleggiare un’auto e in 1 ora e mezza percorrendo la scorrevole e gratuita autostrada E5 sarete a destinazione.
I parcheggi limitrofi al centro storico sono tutti a pagamento, evitate di perdere tempo a cercarne di gratuiti 😅! Il costo è di circa 1,60 €/h e si paga a fine sosta alle apposite macchinette.
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Itinerario a piedi per visitare Cadice in un giorno
Cadice è una città millenaria e la sua storia si respira in ogni angolo. La leggenda vuole che questo sia il luogo in cui Ercole ha separato l’Africa dall’Europa ponendo le famose Colonne d’Ercole su ciascuna estremità. La storia, invece, ci dice che Cadice è stata fondata dei Fenici nel 1.100 a.C. e che poi è passata sotto la dominazione romana, visigota ed araba prima di essere annessa al regno dei re cattolici dopo la Reconquista. In ogni epoca storica ha sempre avuto un importante ruolo commerciale ed è sempre stata uno dei principali porti spagnoli.
Il centro storico di Cadice è suddiviso in quattro quartieri (barrios) e con l’itinerario a piedi che vi propongo per visitarla in un giorno li attraverserete tutti.
Il Barrio de Santa María
Il nostro itinerario a piedi è iniziato dal Barrio de Santa María nel sud della città di Cadice. In Plaza Santo Domingo si trova il Monumento a La Perla de Cádiz e la Iglesia de Santo Domingo, una delle chiese più importanti della città. L’edificio è la fusione di due stili architettonici: quello medievale, in muratura, per quanto riguarda la facciata ed il campanile, e quello romanico, lineare ed intonacato di bianco, presente sulle altri parti. Gli interni sono semplici, a tre navate e con un altare molto cupo incorniciato da colonne in marmo lavorate attorcigliate.
Da Plaza Santo Domingo imbocchiamo Calle Plocia e percorriamo una delle vie più caratteristiche di quello che era il quartiere gitano di Cadice. Camminiamo tra alti palazzi cinquecenteschi tra cui spicca in particolar modo la Fabrica Nacional de Tabacos che oggi è usata come centro congressi.
Il Barrio del Pópulo
Arrivati a fine Calle Plocia entriamo nel Barrio del Pópulo ovvero il quartiere medievale di Cadice. La piazza principale è Plaza San Juan de Dios, una candida piazza lastricata con una fontana rettangolare centrale delimitata dalla Statua Cadiz a Monet in bronzo. Attorno alla piazza, oltre a tanti bar e ristoranti, una serie di palazzi neoclassici tra cui spicca l’imponente Ayutamiento, il palazzo del comune.
Imbocchiamo una via laterale a quest’ultimo e ci troviamo a passeggiare lungo una stretta via ai cui lati si elevano alti palazzi dalle facciate dalle tinte pastello e i balconi in ferro battuto. Arrivati alla fine sbuchiamo in Plaza de la Catedral dove, circondata da bar e negozi di souvenirs, si trova la Cattedrale di Cadice. Nella costruzione della cattedrale sono stati usati due tipi diversi di pietra e questa bicromia è conseguenza diretta di un problema economico. Nel 1716, quando sono iniziati i lavori di costruzione della cattedrale, è stato usato un tipo di pietra che negli anni successivi non si riusciva più a pagare così sono passati alla pietra calcarea, più economica, per ultimare la costruzione.
Di lato alla cattedrale si trova Piazza Fray Félix il luogo che fin dal Medioevo era uno degli spazi urbani più importanti della città. Qui si trova la Iglesia de Santa Cruz dove entrando si possono ammirare un grande retablo dorato posto dietro all’altare maggiore e le tante statue che adornano le cappelle laterali che hanno una particolarità: sono vestite con abiti in tessuto.
Questo è il quartiere dove si riescono ad ammirare i resti lasciati dai Fenici e dai Romani. La Casa di Obispo è uno sazio di 1500 m2 che raccoglie degli scavi archeologici che vanno dal VII secolo a.C. al XVIII secolo. Il Teatro Romano non è molto grande ma vale comunque la pena visitarlo visto che per i cittadini UE l’ingresso è gratuito! Dopo le sale di un piccolo museo si esce nella galleria del teatro e si sale sulla terrazza esterna che permette di avere una visione d’insieme dei resti di quello che è uno dei più grandi teatri romani presenti in Spagna.
Attraversiamo la trafficata Avenida Campo del Sur e ci troviamo così sul camminamento dei bastioni. Davanti a noi l’immensità dell’oceano Atlantico con la sua superficie piatta che brilla sotto ai raggi del sole, mentre alle nostre spalle la città, le sue case pastello e la cattedrale che s’impone elegante nel panorama.
Barrio de la Viña
Non sempre visitando una città è tutto rose e fiori e per onor di cronaca è giusto riferire anche le cose meno piacevoli! Ebbene il Barrio de la Viña è trascurato, sporco e decadente. Passeggiando tra le sue strette vie abbiamo notato tantissimi senzatetto, cani randagi malandati e gente (bambini inclusi) che rovistava tra la spazzatura. Sacchi della spazzatura ed escrementi di animali lasciati ovunque, con gli odori caratteristici di una situazione di questo tipo, e alcuni negozi dove non era rispettata alcuna norma igienico sanitaria. Nonostante il degrado dilagante non ci siamo mai sentiti in “pericolo”, anzi, ci ignoravano!
Superata questa zona si arriva al mare e qui si trova la Playa de la Caleta, una striscia di sabbia dorata chiusa dall’abbraccio del Castillo de San Sebastián ed il Castillo de Santa Catalina. E’ sempre affollata di bagnanti che forse ignorano che questo è stato il luogo dove secoli fa sono approdati i Fenici!
Un viale alberato costeggia la spiaggia, lo percorriamo e raggiungiamo così il Castillo de Santa Catalina, costruito a forma di stella che si protende verso l’Atlantico. L‘ingresso è gratuito. Il castello è stato costruito dentro ad uno dei bastioni ed è un ambiente militare. Percorriamo il camminamento di ronda e ci godiamo una splendida vista sull’oceano e sulla spiaggia. In una delle sale c’è anche un museo dove si possono vedere delle fotografie storiche risalenti al periodo della guerra civile spagnola.
Usciamo e continuiamo la passeggiata lungo il viale alberato fino al Parque Genovés, una grande area verde che si estende per 1 km2. Passeggiamo tra alberi secolari e aiuole fiorite, questo è il luogo ideale per trovare refrigerio nelle calde giornate estive.
Barrio del Mantidero
Il Barrio del Mantidero, anche questo non molto pulito, è più che altro un quartiere “di passaggio” perché non ha nessun elemento di particolar rilievo. La piazza principale è Plaza Candelaria che ha un piccolo giardino ed è circondata da molti bar.
Dove mangiare a Cadice
Il Mercado Central de Abastros è il più grande mercato coperto di Spagna. Sotto ai suoi portici ci sono diverse botteghe che vendono formaggi, salumi, carne, pesce frutta e verdura, non troverete cibi già cotti ma è il posto ideale per trovare uno spuntino fresco.
Sempre in zona mercato ci sono tantissimi ristoranti con menù a base di pesce. Noi abbiamo pranzato al Restaurante El Viajero del Merkao dove abbiamo preso due bibite e due fritture di pesce (ottime) a meno di € 20,00!
El Puerto de Santa Maria è un piccolo borgo marinaro situato 20 km a nord di Cadice, il centro è semplice e quasi anonimo ma ci sono molti ristoranti di pesce. Noi siamo andati al Romerijo Marisco dove si può ordinare, oltre che dal classico menù, anche direttamente dal banco dov’è esposto il pesce del giorno. Si indica ciò che si vuol mangiare ed il tipo di cottura. Le porzioni sono abbondanti ed il pesce è delizioso. I prezzi, per i nostri standard, sono bassi perché di due bibite e tre portate di pesce abbiamo speso € 30,00! Insomma, se siete a Cadice? Vale la strada!
Se avete domande non esitate a lasciare un commento o a scrivermi un’email 😉!
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