Civita di Bagnoregio è un borgo storico della Tuscia in provincia di Viterbo e fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”. La sua posizione è molto caratteristica, esso, infatti, è collocato in cima ad uno sperone tufaceo circondato dalla suggestiva Valle dei Calanchi. E’ proprio a causa della friabilità del suo terreno che Civita di Bagnoregio è definito anche la “Città che Muore”.
Ma perché muore? Il terreno su cui sorge Civita di Bagnoregio è composto di tufo e argilla che sono materiali molto friabili e quindi soggetti all’erosione. Alla base della rupe il processo erosivo è causato da due torrenti, il Rio Chiaro e il Rio Torbido, ma nel corso degli anni il borgo si è ridotto anche a causa di diverse frane che si sono verificate lungo il suo perimetro. Il rischio è che Civita di Bagnoregio nell’arco dei prossimi secoli collassi su se stessa.
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Come si raggiunge Civita di Bagnoregio
Per chi, come noi, arriva dal nord Italia l’uscita autostradale più comoda è quella di Orvieto. Una volta usciti dal casello basta seguire le indicazioni per Bagnoregio e in 20 minuti si giunge a destinazione. Vi conviene parcheggiare a ridosso del centro di Bagnoregio perché i parcheggi sono gratuiti.
Per attraversare il ponte ed entrare nel borgo antico di Civita di Bagnoregio c’è un biglietto da pagare. Il biglietto d’ingresso costa € 5,00 e i proventi vengono investiti in lavori di restauro e di mantenimento strutturale del borgo stesso. Informazioni su orari di apertura e costo del biglietto aggiornati li trovate sul sito ufficiale.
Civita di Bagnoregio si visita in 3 ore e volendo c’è la possibilità di soggiornare in uno dei suoi B&B a conduzione familiare. Per gli ospiti il biglietto d’ingresso è gratis.
Cosa vedere nella Città che Muore
Dopo aver pagato il biglietto d’ingresso ed essere passati a fianco ad una statua posta in posizione di saluto verso Civita di Bagnoregio cominciamo la traversata del ponte. Il ponte è in cemento armato ed è lungo 300 metri con un dislivello non indifferente! Il ponte è stato costruito nel 1965 sui resti di un ponte preesistente che è stato bombardato dai tedeschi nel 1944.
In epoca medievale probabilmente per raggiungere il borgo non era nemmeno necessario un ponte! La sella morfologica della Valle dei Calanchi ha cominciato ad abbassarsi a seguito di terremoti e frane e qualche secolo fa la differenza di altitudine tra la rupe e la valle probabilmente non era poi così marcata.
Il vento primaverile ci sferza il viso con violenza e il panorama attorno a noi spazia sulla suggestiva Valle dei Calanchi.
Alle 8:00 di mattina non c’è praticamente nessuno. Sul ponte ci siamo solo noi e il fattorino che in motorino corre su e giù per portare gli approvvigionamenti quotidiani al borgo. Su questo ponte, infatti, non possono passare né auto né furgoncini. I gruppi che arrivano con i pullman dei vari tour operator non arrivano mai prima delle 10:00 quindi se volete visitare il borgo in tranquillità vi consiglio di raggiungerlo prima di quell’orario!
In passato Civita di Bagnoregio aveva ben cinque porte di accesso che, nel corso dei secoli, sono state rese inutilizzabili dal progressivo smottamento e dall’erosione della rupe. L’unico accesso al borgo è rimasto Porta Santa Maria che è sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane. Il simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnolesi.
Varcata la Porta Santa Maria ci troviamo in un borgo quasi completamente deserto. Passeggiando tra i suoi vicoli si ha quasi l’impressione di trovarsi in un borgo fantasma, abbandonato.
Le origini di Civita di Bagnoregio risalgono a 2.500 anni fa quando è stata fondata dagli Etruschi ma la struttura attuale del borgo è di epoca medievale. Ci sono stretti vicoli e case basse costruite in pietra con graziose scalette esterne e i balconi adorni di fiori e piante rampicanti.
Non ci saranno persone in giro per le strade ma in compenso ci sono tantissimi gatti! Civita di Bagnoregio, infatti, è conosciuto per avere più gatti che abitanti visto che i suoi residenti sono solo 11 e questo proprio a causa della precarietà strutturale del borgo.
Nella piazza principale di Civita di Bagnoregio, la Piazza San Donato, si trova la Chiesa di San Donato, costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco e restaurata l’ultima volta nel XVI secolo. La chiesa è in stile romanico e al suo interno (c’è il divieto di scattare fotografie), si può ammirare uno splendido crocifisso in legno del XVI secolo e un affresco della scuola del Perugino.
Il borgo è piccolo e con una passeggiata di 30 minuti lo si attraversa per intero fino ad arrivare al Belvedere, una piazzetta a nord dell’abitato affacciata sullo strapiombo della Valle dei Calanchi.
Da vedere c’è anche la Grotta di San Bonaventura, un’antica tomba a camera scavata a strapiombo sul muro di tufo che prende nome da frate Bonaventura da Bagnoregio biografo di San Francesco d’Assisi. Purtroppo quando ci siamo stati noi non era agibile.
E voi siete mai stati a Civita di Bagnoregio? Avete domande o volete raccontarmi la vostra esperienza? Scrivete nei commenti oppure mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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La storia è sufficientemente esplicativa delle origini del luogo e della cittadina. Mi piacerebbe che fossero pubblicati, se esistono, disegni di come era negli anni, prima dei crolli e dei terremoti.
Grazie e comlimenti
Grazie mille. Effettivamente sarebbe molto interessante mettere a confronto una fotografia di tempi passati con una recente. Non so se esiste un archivio di fotografie o disegni a mano dei secoli passati, probabilmente bisogna rivolgersi a qualche archivio storico, in genere sono loro che conservano questo tipo di documentazioni.