Vi porto in una città famosa per i suoi mosaici altomedievali, non per niente è soprannominata la “Città dei Mosaici”. Una città situata a pochi passi dalla riviera romagnola che può essere la meta ideale per un’uscita domenicale primaverile o autunnale. Ecco cosa fare e vedere a Ravenna e dintorni in un giorno.
Contenuti del post:
Come si raggiunge Ravenna
🚗 in auto: il casello autostradale di Ravenna, sulla A-14, si trova a pochi chilometri dal centro storico. Per parcheggiare potete lasciare l’auto nei pochi parcheggi gratuiti a bordo strada che si trovano a circa mezzo chilometro dalla ZTL. In assenza di questi potete parcheggiare negli spazi a pagamento che costano 1,20 €/h.
🚆 in treno: la stazione ferroviaria di Ravenna si trova a 900 metri dal centro storico, una passeggiata di 15 minuti!
Ravenna, la visita guidata “Tessere di Mosaico”
Potete visitare Ravenna in autonomia ma, a meno che voi non siate degli studiosi d’arte altomedievale, potrete apprezzare solo in parte gli splendidi mosaici conservati nelle chiese e nei monumenti di questa città. Dal mio punto di vista una visita guidata renderà la vostra esperienza decisamente più appagante.
Il mio consiglio è di partecipare alla visita guidata “Tessere di Mosaico”, una visita guidata di 3 ore con una guida abilitata che vi spiegherà tutte le bellezze dei mosaici ravennati patrimonio UNESCO. Il costo è di € 28,00 e incluso nel prezzo, oltre alla guida, c’è anche il biglietto cumulativo per entrare nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, nella Basilica di San Vitale, nel Mausoleo di Galla Placidia e nel Battistero Neoniano.
La prenotazione online è obbligatoria e va fatta con un anticipo di almeno 12 ore, potete farlo cliccando qui e accedendo al sito ufficiale.
Vi ricordo inoltre che i musei e i monumenti statali di Ravenna la prima domenica del mese sono a ingresso gratuito.
Cosa vedere a Ravenna in un giorno: i mosaici patrimonio UNESCO
Ravenna è stata l’ultima capitale dell’Impero Romano d’Occidente dal 402 fino alla sua caduta nel 476 ma poi ha continuato ad essere il più importante avamposto dell’Impero Bizantino in terra italica. I suoi preziosi mosaici risalgono proprio a questo periodo tra il V ed il VI secolo.
Il biglietto cumulativo costa € 10,50 (cliccate qui per accedere al sito ufficiale e vedere i prezzi e gli orari aggiornati!)
La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo è il più importante edificio ariano dell’epoca di Teodorico nonché uno dei massimi capolavori artistici dell’Emilia Romagna.
All’esterno potete notare la facciata timpanata, il porticato aggiunto in epoca rinascimentale ed il campanile cilindrico del X secolo. Quest’ultimo è un elemento tipico di tutti i monumenti ravennati ma la sua particolarità sta nelle finestre che sono sempre più grandi a mano a mano che si sale in altezza. Si tratta di uno stratagemma architettonico che lo slancia e gli toglie l’effetto ottico della pendenza.
All’interno della basilica a tre navate si trovano un ricco arredo marmoreo, il soffitto a cassettoni del 1611 e, ovviamente, la decorazione musiva. Dei tanti mosaici che conteneva sono sopravvissuti solamente quelli della navata centrale, che sono suddivisi in tre fasce, e la raffigurazione dell’imperatore Teodorico sopra al portone d’ingresso.
Sulla fascia più alta della navata è raffigurata la vita di Cristo: sulla sinistra la sua giovinezza mentre sulla destra la Passione e l’Ultima Cena. Non c’è la Crocifissione perché per i primi cristiani era una raffigurazione di Cristo considerata infamante. Sulla fascia mediana sono raffigurati da ambo i lati i profeti mentre le raffigurazioni della fascia più bassa sono speculari e danno vita ad una simmetria perfetta. A destra, dal Palazzo di Teodorico, partono 26 martiri in direzione del Cristo seduto in trono con lo scettro in mano e fiancheggiato dagli arcangeli. A sinistra, invece, dal porto di Classe, partono 23 sante e i tre Magi in direzione della Vergine seduta in trono con il bimbo in braccio e fiancheggiata dagli angeli.
Una curiosità: alcuni mosaici sono stati modificati in epoca cristiana perché alcuni simboli tipici del periodo ariano non erano più tollerati.
Percorsa tutta la navata troverete la pala d’altare che è in stile rinascimentale. A seguito di un terremoto questa parte di basilica è crollata e quando si è deciso di ricostruirla lo si è fatto seguendo lo stile dell’epoca. Un gran peccato perché gli originali mosaici altomedievali sono andati persi!
La Basilica di San Vitale
La Basilica di San Vitale è stata consacrata nel 548 ed è considerata un luogo simbolo dell’arte bizantina mondiale nonché il più importante monumento paleocristiano d’Italia! Sorge laddove si dice sia stato interrato vivo San Vitale.
La struttura a pianta ottagonale è in laterizio, come la maggior parte dei monumenti ravennati, e all’interno si presenta come una foresta di colonne con capitelli dai rilievi fitoformi. Alle pareti ci sono delle finestre in alabastro mentre il pavimento, datato XVI secolo, è in marmo. Molti sono i richiami orientali, infatti, Giustiniano l’ha voluta nello stesso stile di Santa Sofia.
Sull’altare c’è una straordinaria decorazione musiva a mosaico. Nella zona presbiteriale potete vedere 15 medaglioni che incorniciano i volti di Cristo, degli apostoli e dei santi Gervasio e Protasio mentre sopra le trifore è raffigurato un dialogo tra Antico e Nuovo Testamento. Le pareti dell’abside, invece, celebrano il potere imperiale con l’ingioiellata Teodora vestita con un abito oro e porpora e lo speculare imperatore, suo marito, Giustiniano.
Il Mausoleo di Galla Placidia
Il Mausoleo di Galla Placidia si trova a pochi passi dalla Basilica di San Vitale. E’ stato costruito nel 450 dall’imperatore Onorio per la sorella Galla Placidia anche se qui le sue spoglie non ci sono mai state.
All’esterno l’edificio in laterizio riprende l’estetica della vicina Basilica di San Vitale e ha un aspetto modesto ma una volta all’interno si scoprono i preziosi mosaici. Mentre negli altri edifici i mosaici hanno una prevalenza dei toni del verde, oro e bianco qui i colori dominanti sono il blu cobalto e l’oro.
Tra quelli più degni di nota c’è la figura del Cristo “Buon Pastore” posto sopra alla porta d’ingresso e la raffigurazione del Martirio di San Lorenzo nella lunetta sulla parete opposta. Nei lunettoni alla base della cupola ci sono, invece, gli apostoli vestiti con tuniche bianche ed, infine, il soffitto è decorato come un cielo stellato. E’ il primo nel suo genere e sarà un elemento che nel Medioevo verrà ripreso da molti altri artisti tra cui anche Giotto.
Il Battistero Neoniano
Il Battistero Neoniano è uno dei monumenti più antichi di Ravenna. Voluto dal vescovo Neone nel 475, è a pianta ottagonale e la sua struttura in laterizi è sorta al posto di un preesistente edificio romano. Pensate che si trova 3 metri più in basso rispetto alla sua posizione originale e questo a causa del lento abbassamento del terreno che riguarda tutta la città di Ravenna.
Una volta all’interno ci si trova di fronte alla fonte battesimale del XVI secolo e alle colonne in marmo che sostengono le arcate. I mosaici che arricchiscono gli 8 tempietti laterali e la cupola hanno colori vivaci ed il colore dominante è il verde e l’oro. Sulla parte superiore si trova uno splendido mosaico raffigurante il Battesimo di Cristo.
Il Mausoleo di Teodorico
Il Mausoleo di Teodorico è l’unico dei monumenti patrimonio UNESCO ravennati privo di decorazioni a mosaico. Si trova all’interno del Parco di Teodorico a circa 800 metri di distanza dal centro storico di Ravenna.
L’edificio è stato eretto da Teodorico nel V secolo e ha una struttura molto particolare. E’ stato costruito con blocchi di pietra d’Istria che si sorreggono incastrati tra loro senza ricorrere all’uso di malta e si presenta in due ordini sovrapposti dodecagonali circolari sovrastati da una cupola monolitica.
Percorrendo la passerella sopraelevata si accede all’interno e qui noi siamo rimasti un po’ delusi. L’ambiente è freddo e spoglio con una grande vasca in porfido rosso posta nel mezzo che si dice abbia accolto il corpo del re ostrogoto Teodorico fino alla conquista di Ravenna da parte di Giustiniano.
Cosa vedere a Ravenna in un giorno: oltre ai mosaici
Ebbene sì, Ravenna non è solo la “Città dei Mosaici”, è anche una splendida città storica e… la “Città di Dante”!
Una curiosità: Ravenna ogni anno sprofonda di qualche millimetro a causa del terreno argilloso su cui è costruita e per questo motivo sotto alla città ci sono delle pompe idrauliche. Senza di esse, che pompano via l’acqua da sotto la città, Ravenna sarebbe sommersa!
La Piazza del Popolo
La Piazza del Popolo è la piazza principale di Ravenna sulla quale si affacciano alcuni dei palazzi più importanti della città come il Palazzetto Veneziano riconoscibile dal colonnato ed il Palazzo del Comune riconoscibile, invece, dalla merlatura.
Simbolo della piazza sono le due colonne sormontate dalle statue dei patroni della città: san Vitale e sant’Apollinare. Costruite nel 1483 sono un palese richiamo a Piazza San Marco a Venezia, infatti, erano il simbolo del potere della Serenissima sulla città.
La Basilica di San Francesco
La Basilica di San Francesco è in stile medievale e, costruita nel V secolo, è stata poi ricostruita nel XIII secolo ad opera dei frati francescani. Si tratta di una chiesa sobria suddivisa in tre navate che però al suo interno racchiude un piccolo gioiello architettonico.
Mi sto riferendo alla cripta del X secolo che si trova sotto all’altare maggiore, una cripta ricoperta da un sottile strato d’acqua che conserva la pavimentazione originale della chiesa paleocristiana. Inserendo € 1,00 si accenderà la luce a tempo che vi permetterà di vederla meglio.
Il Sepolcro di Dante
Il Sepolcro di Dante è un tempietto neoclassico che è stato eretto nel 1780, esso accoglie un sarcofago in marmo bianco sormontato da un bellissimo bassorilievo del XV secolo. L’autore dell’opera è Pietro Lombardo e raffigura il poeta immerso nella lettura.
Si dice che in questo sarcofago siano conservate le ossa di Dante ma… siamo sicuri?
Alla morte di Dante Alighieri Firenze ha reclamato il possesso delle sue ossa e così Ravenna le ha nascoste. Quando i frati francescani hanno trovato casualmente un sacchetto che riportava la scritta “ossa di Dante” nessuno ci ha creduto. Alcuni scienziati sono andati allora alla ricerca dell’ultimo discendente di Dante in vita e hanno confrontato il suo DNA con quello delle ossa ritrovate, il risultato è stato che una parte di esse erano veramente quelle di Dante Alighieri!
Ogni anno, il 14 settembre in occasione dell’anniversario della morte del Sommo Poeta, un gruppo di fiorentini viene in processione qui per offrire l’olio che alimenterà le lampade che illuminano la tomba di Dante Alighieri.
Il Duomo ed il Museo Arcivescovile
Il Duomo si trova a fianco del Battistero Neoniano ed è costruito con lo stesso tipo di mattoni ma sono molte anche le similitudini con Basilica di Sant’Apollinare Nuovo come, ad esempio, la torre campanaria circolare e la facciata ricostruita in epoca settecentesca.
L’interno a tre navate è in stile neoclassico e alcuni affreschi decorano la cupola e le cappelle laterali. Interessante visitare la cripta situata sotto all’altare maggiore che vi mostra a che livello fosse l’edificio nel Medioevo.
Adiacente alla cattedrale si trova il Museo Arcivescovile, è piccolo e conserva alcuni marmi e fregi appartenenti all’originale edificio medievale.
Il Museo Nazionale
Il Museo Nazionale si trova sulla sinistra della Basilica di San Vitale e si sviluppa su due piani. Per la visita calcolate almeno 45 minuti.
Si tratta di un dell’ex monastero benedettino di San Vitale che, tra i suoi chiostri e le sue stanze ospita una mostra lapidaria, collezioni di capitelli, sarcofagi, bassorilievi e una porzione di pavimento decorato. Nell’ultima sala, l’ex refettorio, si può vedere il primo ciclo di affreschi del ravennate di influenza giottesca. Un’opera realizzata da Pietro da Rimini che si trovava in origine all’interno della Chiesa di Santa Chiara.
Cosa vedere nei dintorni di Ravenna: Classe
Classe in antichità non era altro che un agglomerato di isolette lagunari che sono state occupate dapprima dagli Umbri poi dagli Etruschi ed, infine, dai Romani. L’imperatore Augusto, vista la sua posizione strategica, ha deciso di stabilire qui la sede della flotta pretoria.
Il destino ha poi voluto che nel Medioevo Classe si allontanasse progressivamente dal mare, le acque lagunari diventarono insalubri ed, infine, il porto di Classe s’interrò.
Il biglietto cumulativo Antico Porto di Classe + Basilica di Sant’Apollinare in Classe costa € 9,00 mentre i biglietti singoli costano € 5,00. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.
L’Antico Porto di Classe
L’Antico Porto di Classe è stato uno degli scali portuali più importanti dell’Adriatico per tutto il periodo romano e bizantino. Talmente importante da meritare una raffigurazione all’interno dei mosaici della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo!
La visita si può svolgere in autonomia passeggiando sulla passerella rialzata e leggendo i vari pannelli esplicativi messi a disposizione del visitatore. Vedrete le fondamenta dell’area portuale, le antiche pavimentazioni e i basamenti dei magazzini usati per lo stoccaggio della merce.
Diciamo che vi serve parecchia immaginazione!
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe è considerata una delle massime espressioni dell’arte paleocristiana ed è patrimonio UNESCO. E’ stata costruita nel 536 e ha un’architettura molto simile a quella della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.
Si presenta come un’imponente edificio alto 30 metri e affiancato da un campanile cilindrico del X secolo. L’interno a tre navate è suddiviso da 24 colonne di marmo orientale sormontate da capitelli “a foglie d’acanto mosse dal vento”.
Le pareti sono spoglie e danno maggior risalto al ciclo musivo dell’abside, un tripudio di mosaici con la predominanza dei colori verde e oro. I mosaici sulla parte inferiore raffigurano Sant’Apollinare, vescovo di Ravenna, nella veste del “Buon Pastore”, sovrastato dalla croce gloriosa e contornato da 12 agnelli che rappresentano il gregge di fedeli. Sullo sfondo, privo di ogni prospettiva, ci sono alberi, rocce e arbusti. I mosaici sulla parte superiore, invece, raffigurano la Trasfigurazione con Mosè, Elia ed il Cristo.
Dove mangiare a Ravenna
Mi sento di consigliarvi il ristorante Ca’ de Vèn che si trova in pieno centro storico a Ravenna. Verrete accolti all’interno di un edificio del XV secolo ed il vostro pasto sarà allietato da alcuni affreschi del XIX secolo. I prezzi sono medio alti, i piatti proposti sono quelli della tradizione romagnola e le porzioni sono generose. Da provare i primi piatti a base di tortelli e i taglieri di affettati e formaggi misti accompagnati da tocchetti di piadina.
E voi siete mai stati a Ravenna? Avete domande o volete raccontarmi la vostra esperienza? Scrivete nei commenti o mandatemi una email, sarò contenta di rispondervi 😊!
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